PARTE I - I carri messi a disposizione degli utenti italiani

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Il trasporto delle merci, nel quadro dell'economia di una Nazione, occupa indubbiamente un posto di preminente importanza. Infatti in una società moderna, con le sue molteplici necessità di disporre in misura sempre maggiore di beni di consumo spesso non reperibili in loco, il trasferimento delle merci è alla base di qualsiasi sviluppo economico, commerciale ed industriale.
Per il soddisfacimento di tali necessità si fa uso, a seconda delle esigenze, dei mezzi più disparati (ferroviari, stradali, marittimi, aerei, ecc.).
Scopo della presente pubblicazione è quello di illustrare il servizio di trasporto delle merci a carro per ferrovia, accompagnando idealmente l'utente attraverso le varie fasi che caratterizzano l'espletamento di tale servizio e facendogli conoscere i mezzi messi a sua disposizione per il soddisfacimento delle sue esigenze.
L'optimum - dal punto di vista del vettore - sarebbe quello di utilizzare pochi tipi di carri che si adattino a tutti i trasporti. Tuttavia, data la vasta gamma di merci che costituiscono le materie prime, i prodotti semi lavorati e i beni ordinari di consumo, non riesce possibile realizzare tale felice condizione; sorge pertanto la necessità di disporre di un parco più complesso atto a soddisfare le sempre crescenti esigenze dell'utenza.
Ciò comporta necessariamente una specializzazione dei mezzi, che vengono ideati e realizzati al fine di assicurare il migliore stivaggio dei prodotti, il loro rapido inoltro, la loro conservazione durante il viaggio, ecc.
Presentemente le Ferrovie sono in grado di mettere a disposizione dei propri utenti una vasta gamma di mezzi, diversi per tipi e portata (carri coperti, scoperti, refrigeranti, a tetto apribile, ecc.).
A fianco di tale parco ne esiste un altro di proprietà privata, destinato a soddisfare particolari esigenze della clientela (carri serbatoio, per prodotti pulverulenti, per trasporto di automobili, ecc.).


Come già accennato, nel parco F. S. dei carri da merci esistono numerosi tipi di veicoli, concepiti in modo da tener conto delle esigenze delle differenti merci da trasportare.
I vari tipi di veicoli sono contraddistinti da una sigla letterale e da una determinata sequenza di numeri di servizio; peraltro anteriormente al 1 o ottobre 1964, ogni Amministrazione era libera di decidere in merito alla lettera di serie ed alla numerazione da assegnare ai vari tipi di carri, sulla base di propri criteri particolari.
Pertanto ad un determinato tipo di carro, a seconda della Amministrazione di appartenenza, venivano attribuite sigle e numeri differenti.

A partire dal 10 ottobre 1964, in base ad accordi internazionali, ha avuto inizio la graduale modificazione della marcatura dei carri da merci per quel che riguarda sia i numeri di servizio che le sigle; attualmente in traffico internazionale, vengono utilizzati soltanto carri recanti la nuova marcatura uniforme.
La modificazione della parte letterale è obbligatoria solo per le Ferrovie Italiane, Francesi, Belghe, Olandesi, Lussemburghesi, Danesi, Germaniche (dell'ovest), Svizzere ed Austriache, mentre quella della parte numerica è obbligatoria per tutte le ferrovie europee.
La marcatura letterale è congegnata in modo tale, per cui ad ogni grande serie di carri (coperti, alte sponde, pianali, ecc.), di tipo corrente o di tipo speciale, corrisponde una lettera maiuscola, detta lettera di serie.
Oltre la lettera di serie, nella marcatura letterale possono figurare anche alcune lettere indice, minuscole.
Le lettere indice da « a » ad « i » stanno ad indicare la presenza di determinati requisiti, oltre a quelli ritenuti normali, mentre l'eventuale mancanza di questi ultimi viene indicata con le lettere da « k » a « p» ; le lettere indice « q », « r », « s » indicano rispettivamente la presenza delle condotte per il riscaldamento elettrico e a vapore nonchè l'attitudine a viaggiare in regime « s» (velocità massima 100 Km/h) od « ss» (120 Km/h); le lettere indice a valore nazionale da « t » a « z », separate dalle precedenti da un trattino, stanno ad indicare particolari requisiti dei singoli carri.

La marcatura numerica è composta di quattro elementi:

a) un codice di 2 cifre, che indica il regime di scambio del carro in servizio internazionale e l'eventuale attitudine a circolare su ferrovie a differente scartamento;

b) un codice di 2 cifre, che contraddistingue l'Amministrazione proprietaria o, per i carri privati, l'Amministrazione immatricolante;

c) un numero di 7 cifre, indicante:
- con le prime 4 cifre, la serie di appartenenza del carro (in ogni serie sono raggruppati carri aventi analoghe caratteristiche di esercizio);
- con le altre 3 cifre, la progressione numerica nell'ambito di ogni serie;

d) una cifra di autocontrollo, che consente alle macchine meccanografiche il controllo automatico dell'esattezza della marcatura numerica.

Pertanto, dalla sigla letterale e dal numero di servizio di un carro marcato uniformemente possono essere agevolmente identificati, oltre il regime di scambio o l'Amministrazione proprietaria o immatricolante, le principali caratteristiche d'esercizio del veicolo.
Si illustrano brevemente qui di seguito le serie, secondo la nuova marcatura uniforme, e le caratteristiche dei vari veicoli che, normalmente, vengono impiegati per le diverse specie di trasporti.
In appresso tutte le volte che si citeranno le sigle letterali dei carri, queste corrisponderanno a quelle previste dalla marcatura uniforme; in parentesi verranno di volta in volta riportate le corrispondenti sigle secondo la vecchia marcatura.


Servono per il trasporto a carro completo delle merci, per le quali il « Repertorio delle merci » e la « Nomenclatura e classificazione delle cose » ne prevedono l'impiego.

I carri del tipo « standard » Gs e Gbhs - questi ultimi di recentissima costruzione - hanno capacità, rispettivamente di m3 63 e m3 80, sono idonei a circolare a velocità fino a 120 km/h in servizio interno e a 100 km/h in servizio internazionale.
I primi sono provvisti di aperture di aerazione di grande superficie complessiva e possono quindi essere utilizzati per il trasporto della maggior parte di derrate.
I secondi, come tutti quelli che portano la lettera indice « h », sono muniti di aperture di aerazione anche a livello del pavimento e quindi sono particolarmente idonei al trasporto delle derrate più deperibili.

I carri recanti la lettera indice « f » sono atti a circolare anche in Gran Bretagna, quelli che hanno la lettera indice « h» sono idonei anche al trasporto di derrate.
I carri con piano intermedio di carico e le pareti a giorno per il trasporto di ovini hanno la lettera indice « e ». A questa serie appartengono anche i carri con porte di testa, contraddistinti dalla lettera indice « c », particolarmente atti al trasporto di mobilia, effetti teatrali, ecc.; i carri recanti la lettera « c » raddoppiata sono muniti di pareti imbottite e sono atti al traspotto di automobili.
Vi sono inoltre i carri Hehs, attrezzati con un secondo piano di carico, specializzati per il trasporto di agrumi. Utilizzando il secondo piano di carico è possibile realizzare spedizioni di elevato peso.

Alla serie H appartengono i seguenti carri di nuova costruzione:

  • i carri Hfhs-v ed Hcfhs-v da 66 m3 a sagoma inglese (quelli recanti anche la lettera indice « c » sono muniti di porte di testa);
  • i carri Hbchs, a sagoma continentale, da 80 m3 e con porte di testa;

È infine prevista la costruzione di carri Haiss da 125 m3 di volume utile, con pareti apribili, particolarmente atti al trasporto di merci palettizzate.


I carri di questa serie hanno la cassa coibente e servono per i trasporti che richiedono il mantenimento di una determinata temperatura lungo il viaggio.

Appartengono a questa serie:

  • i carri isotermici (lettera indice « I ») che non hanno le celle per il ghiaccio, ma hanno una cassa con una coibenza maggiore di quella dei refrigeranti e vengono impiegati per il trasporto di derrate che richiedono una speciale protezione dal caldo o dal freddo;
  • i carri refrigeranti, muniti di casse per il contenimento del ghiaccio; fra questi quelli di tipo « standard », marcati « Ibes » hanno una superficie utile per il carico di m2 22 ed oltre; quelli recanti la lettera indice « c » sono muniti di ganci per il trasporto di carni fresche o congelate. L'impianto di elettroventilazione, di cui sono muniti i carri recanti la lettera indice « e », provoca durante la corsa, la circolazione forzata dell'aria tra le casse a ghiaccio e l'interno del carro, attivando la refrigerazione della merce. In determinate stazioni munite di apposite prese di corrente, l'impianto può essere usato anche a carro fermo, per la prerefrigerazione sia del veicolo, sia della merce.

I carri serie « E» sono normalmente adibiti al trasporto delle merci da carro scoperto. Quelli del tipo « standard » hanno una capacità di m3 36. I carri di questa serie sono normalmente atti allo scarico a gravità sia mediante inclinazione longitudinale, sia mediante ribaltamento laterale. Alcuni carri di meno recente costruzione, però, mancano dell'uno o dell'altro requisito, e ciò si rileva dalla presenza, nella marcatura laterale, della lettera indice « o » oppure « I », rispettivamente.
A questa serie appartengono anche i carri muniti di pavimento a schiena d'asino e di botole per lo scarico a gravità, nonchè i carri a tramoggia tipo Talbot, per il trasporto di pietrisco e di minerali in pezzi ed i carri tramoggia di grande capacità, particolarmente idonei al trasporto di coke e di scorie di alto forno (lettera indice « d »). I carri del tipo Eas ed Eaos, di nuova costruzione, sono a carrelli, hanno una lunghezza utile di m. 12,80, una capacità di m3 69,35 ed un limite di carico massimo di 60,00 t. (i carri Eaos non sono ribaltabili di testa).


La caratteristica essenziale di questi carri è che consentono l'apertura del tetto mediante ribaltamento o scorrimento del tetto stesso, ciò che permette il carico e lo scarico diretto delle merci anche dall'alto.
Ve ne sono due tipi fondamentali: l'uno, derivato da carro alte sponde e con tetto avvolgibile, idoneo al trasporto di quasi tutte le merci che non hanno bisogno d'aerazione; l'altro, derivato da carro coperto, con tetto ribaltabile da ciascuno dei due lati, porte scorrevoli e apeture d'aerazione sia in alto, sia a livello del pavimento, atto quindi anche al trasporto delle derrate.


Sono carri pianali a due assi, generalmente muniti di sponde basse ribaltabili; tra di essi si distinguono quelli di lunghezza limitata (con lettere indici « mm ») e quelli di maggior lunghezza (con lettera indice « m »).
Quelli recanti la sigla « Ks » sono carri del tipo standard, i quali hanno il piano di carico lungo m. 12,59, sono muniti di stanti e sono idonei al regime di velocità « s ». Quelli recanti la lettera indice « p » sono privi di sponde e sono particolamente adatti al trasporto di veicoli.


Sono carri pianali a carrelli e sono generalmente provvisti di stanti e delle sole sponde di testa.
A questa serie appartengono due tipi di carri standard. Quelli di tipo 1, la cui sigla è « Rs », hanno un piano di carico lungo m. 18,50, sono muniti di stanti e sono idonei al regime di velocità « s »; quelli tipo 2, recanti la sigla « Rmms » hanno invece il piano di carico più corto (m. 12,64) ma consentono carichi più elevati. Fra questi, quelli recanti anche la lettera indice « g » sono atti pure al trasporto di transcontainers.
I carri recanti la lettera indice « m », infine, hanno il piano di carico lungo da m. 15 a m. 18.


Sono carri pianali a 2, 3 e 4 assi (non a carrelli).

A questa serie appartengono:

  • i carri marcati Lb (ex Pcm), a due assi, muniti di guide scorrevoli ed arresti per casse mobili;
  • i carri marcati Lc (ex Q) a due assi muniti di trave a bilico;
  • i carri marcati Lekqs (ex PPaut) a due assi ed a due piani per trasporto auto.

Sono carri pianali a carrelli. Di tale serie fanno parte:

  • i carri marcati Sc (ex Qoz) muniti di trave a bilico e di barre di trazione smontabili;
  • i carri marcati Salp (ex Poz) a sei assi;
  • i carri Saac (ex Qoz) costituiti da carrelli di un carro a piano ribassato, utilizzabili per trasporto auto;
  • i carri Sekqs, a due piani per trasporto auto;
  • i carri Sgs specializzati per il trasporto di transcontainers.

Alcuni carri di questa serie hanno il piano di carico più basso dei carri di altre serie (fino a soli 640 mm. dal piano del ferro); altri sono privi di un vero e proprio piano di carico, perchè il loro telaio (costituito da longheroni, collegati fra loro da traverse fisse o amovibili) forma una specie di culla, nella quale si inserisce il carico, poggiando sulle sponde o sulle traverse di fondo.
La maggior parte di essi è a carrelli, ciò che consente una maggiore lunghezza del piano ribassato o della culla; alcuni, poi, hanno più di quattro assi (fino a quattordici); ciò che permette un più elevato limite di carico.
Alcuni carri sono muniti anche di dispositivi speciali (Iongheroni a scartamento variabile, martinetti per lo spostamento verticale o trasversale del carico, ecc.) allo scopo di ampliare le possibilità della loro utilizzazione.
Tali carri sono pertanto adatti al trasporto di merci che per lunghezza o altezza eccederebbero, se caricate su normali carri ferroviari, la sagoma limite di carico, richiedendo quindi per il loro inoltro pesanti soggezioni per l'esercizio. I carri a molti assi consentono invece il trasporto di merci molto pesanti, fino a 180 t.
In tal modo è possibile il trasporto di cassoni, serbatoi, trasformatori, motori e macchinari, escavatori, macchine edili, agricole, trattori, bobine per cavi, parti di navi o di aerei, ecc., le cui dimensioni o il cui peso creerebbero gravi problemi o addirittura renderebbero impossibile il trasporto ferroviario con carri dei tipi correnti o il trasporto stradale.

In questa serie si distinguono:

  • i carri Ui (n. di servizio compresi fra 9090.000 e 9097.999) a due assi;
  • i carri Uai (n. di servizio compresi fra 9290.000 e 9298.999) a quattro assi;
  • i carri Uai (n. di servizio compresi fra 9890.000 e 9893.999) a sei assi;
  • i carri Uai (n. di servizio compresi fra 9990.000 e 9993.999) a otto assi;
  • i carri Uai (n. di servizio compresi fra 9996.000 e 9997.000) a dodici assi;
  • il carro Uai (n° di servizio 9997.050) a quattordici assi.

A questa serie appartengono i carri serbatoio per trasporto di prodotti liquidi, gassosi, pulverulenti e granulari alla rinfusa.
I carri Udgs, specializzati per il trasporto di granaglie derivano da carri coperti e sono muniti di aperture sull'imperiale, per il carico automatico dall'alto, di piani inclinati e botole sul pavimento per lo scarico a gravità.


Per trasporti del tutto speciali, che richiedono cioè mezzi di particolari dimensioni o strutture, viene provveduto in massima parte con carri di proprietà privata; il privato imprenditore, cioè, si è sostituito all'Azienda ferroviaria nell' approntamento di tutta una gamma di carri speciali, alla cui costruzione l'Azienda stessa non ha ritenuto opportuno provvedere direttamente.
Trattasi di carri serbatoio per trasporti delle più svariate specie di liquidi e di prodotti pulverulenti; di carri tramoggia, di carri per trasporto automobili, ecc.
Detti carri sono immatricolati nel parco FS, hanno una speciale numerazione e portano scritte relative al nome e al domicilio del proprietario, oltre a tutte le altre previste per i carri di proprietà FS.
La merce in essi caricata è soggetta al pagamento delle normali tasse di porto, salvo concessioni particolari accordate per determinati prodotti.
In questa categoria di carri sono da distinguere quelli utilizzati dai proprietari per trasporti in conto proprio e quelli che invece vengono noleggiati a terzi.
Questi ultimi vengono ceduti in uso esclusivo a chi ne faccia richiesta al proprietario; la concessione viene regolata con comuni contratti di noleggio che prevedono, fra l'altro, la corresponsione di un canone stabilito solitamente in relazione al tipo del carro ed alla durata del contratto.
Il parco privato di carri da noleggio ha assunto proporzioni di rilievo, ed è attualmente in grado di soddisfare gran numero di richieste di carri speciali atti al trasporto delle merci più svariate (petrolio, gas, vini, auto, pulverulenti, ecc.).
La maggior parte di questi veicoli sono anche atti a trasporti internazionali. Per trasporti del tutto speciali, che richiedono cioè mezzi di particolari dimensioni o strutture, viene provveduto in massima parte con carri di proprietà privata; il privato imprenditore, cioè, si è sostituito ali' Azienda ferroviaria nell' approntamento di tutta una gamma di carri speciali, alla cui costruzione l'Azienda stessa non ha ritenuto opportuno provvedere direttamente. La maggior parte di questi veicoli sono anche atti a trasporti internazionali.


I carri delle varie Amministrazioni ferroviarie, italiane ed estere, possono essere utilizzati anche in servizio internazionale: le norme che regolano tale utilizzazione sono contenute nel « Regolamento per il reciproco uso dei carri in servizio internazionale » (RIV).
In linea di massima, i carri delle differenti Ferrovie hanno caratteristiche similari od addirittura identiche (come è il caso di alcuni tipi di carri standard) a quelle dei carri FS.
Le FS, in base al regolamento RIV suddetto, possono assegnare per il carico ad utenti italiani carri esteri precedentemente giunti carichi in Italia e scaricati, a condizione però che con il nuovo trasporto i carri vengano avvicinati alla ferrovia proprietaria.
Gli utenti che, per particolari trasporti, abbiano bisogno di un tipo di carro non compreso nel parco FS, possono rivolgersi alle Divisioni Movimento, facendo presente quali merci devono essere trasportate ed eventualmente la ferrovia proprietaria dei carri richiesti.
In alcuni casi, la fornitura di tali carri può essere subordinata al pagamento di determinate sovrattasse, il cui importo, che può variare a seconda che i carri vengano utilizzati per trasporti che impegnano o meno la rete della ferrovia proprietaria, è comunicato preventivamente al richiedente.


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  • Ultima modifica: 2021/05/14 10:38
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